Il progetto si pone come ponte tra il museo d’arte contemporanea MACRO di Roma e adolescenti fragili inseriti in percorsi di sviluppo e riabilitazione psico-sociale.
Il programma del museo sarà la cornice nella quale co-creare gli incontri laboratoriali che andranno ad esplorare le pratiche soggiacenti alle opere in esposizione.
L’attivazione di un laboratorio di pratica artistica dà l’opportunità ai partecipanti di allenare lo sguardo e il sentire allargando il proprio ventaglio percettivo ed espressivo al fine di nutrire la dimensione psicologica della curiosità attraverso il contatto con i linguaggi del contemporaneo. L’ambizione è creare interesse: un ponte relazionale tra un’Io e un Tu dove il Tu si identifica con qualsiasi oggetto o soggetto altro da sé. L’ottica pedagogica è facilitare modelli relazionali volti all’inclusione. Il progetto sostiene il museo ad aprirsi a un nuovo pubblico attraverso un dispositivo laboratoriale di sperimentazione e partecipazione diretta.